La Fondazione ICA Milano presenta “Road Runner”, prima mostra personale in un’istituzione italiana dell’artista tedesca Cemile Sahin, a cura di Chiara Nuzzi. Incentrata sull’omonimo film dell’artista, l’esposizione esplora temi politici e culturali urgenti attraverso un linguaggio visivo che fonde cinema, intelligenza artificiale, videogiochi e cultura pop. In un allestimento immersivo, il pubblico è guidato da due pannelli visivo-testuali generati tramite machine learning fino alla proiezione del film “Road Runner”, un thriller distopico che racconta la lotta di due sorelle contro una realtà digitale oppressiva dominata da droni e sorveglianza. L’opera riflette sul rapporto tra intrattenimento e controllo, tra tecnologia e potere, offrendo una critica profonda delle forme di alienazione nell’era digitale.

Installation view, "Cemile Sahin. ROAD RUNNER” curated by Chiara Nuzzi.
Courtesy Fondazione ICA Milano, the artist and Esther Schipper Gallery. Ph. credits: Andrea Rossetti and Tiziano Ercoli
Quando penso a Road Runner mi viene in mente lo struzzo dei cartoni animati Looney Tunes, la nemesi di Wile E. Coyote e conosciuta in Italia con il nome di Beep Beep. Così irriverente e impavido, non ha paura degli innumerevoli e paradossali tentativi di cattura da parte del povero sciacallo: con sfacciataggine continua a correre per il deserto senza che nulla fosse. Insomma, nella mia mente infantile Road Runner è associato alle risate a denti stretti. Con lo stesso nome, Cemile Sahin presenta alla Fondazione ICA di Milano un film dal sapore ibrido tra il thriller e il fantascientifico.

Installation view, "Cemile Sahin. ROAD RUNNER” curated by Chiara Nuzzi.
Courtesy Fondazione ICA Milano, the artist and Esther Schipper Gallery. Ph. credits: Andrea Rossetti and Tiziano Ercoli
Il Road Runner dei cartoni animati è un di simbolo di velocità e inafferrabilità, sottintendendo delle caratteristiche essenziali per un parallelo con le tematiche di evasione e resistenza presenti nell'opera di Sahin. In un allestimento immersivo, il pubblico è guidato da due pannelli visivo-testuali generati tramite machine learning fino alla proiezione del film.
Il mediometraggio di Sahin racconta la storia di due sorelle intrappolate tra dimensioni fisiche e virtuali, in un universo governato da droni killer. La narrazione si sviluppa come un videogame: ritmata, stratificata, visivamente potente e infatti l’estetica è ispirata a titoli come GTA e Counter Strike, conosciuti come i videogiochi più controversi e violenti dagli anni Novanta fino a oggi. Tuttavia, la violenza distopica di Sahin non è gratuita, ma è un mezzo di riflessione su temi urgenti come sorveglianza, militarizzazione e libertà individuale nell’era digitale.

Installation view, "Cemile Sahin. ROAD RUNNER” curated by Chiara Nuzzi.
Courtesy Fondazione ICA Milano, the artist and Esther Schipper Gallery. Ph. credits: Andrea Rossetti and Tiziano Ercoli
Questo Road Runner non fa ridere, ma lascia a bocca aperta per quanto sia vero nel suo essere fantascientifico: non c’è niente di più reale di una riflessione lucida e provocatoria sul presente, dove il linguaggio dell’immagine diventa campo di battaglia tra potere e immaginazione. È difficile che uno struzzo riesca sempre a scappare dalle fauci di uno sciacallo e in questo caso la nostra libertà è Beep Beep che cerca di scappare a tutta birra da un coyote digitale e onnisciente. Però in questo finale la bomba ACME funziona e per una buona volta, sciacallo mangia struzzo. That’s all, folks!
S. F. C.
Cemile Sahin
Road Runner
A cura di Chiara Nuzzi
Fondazione ICA, Via Orobia, 26, Milano
26 Marzo 2025 – 11 Luglio 2025

Installation view, "Cemile Sahin. ROAD RUNNER” curated by Chiara Nuzzi.
Courtesy Fondazione ICA Milano, the artist and Esther Schipper Gallery. Ph. credits: Andrea Rossetti and Tiziano Ercoli

Installation view, "Cemile Sahin. ROAD RUNNER” curated by Chiara Nuzzi.
Courtesy Fondazione ICA Milano, the artist and Esther Schipper Gallery. Ph. credits: Andrea Rossetti and Tiziano Ercoli
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