La mostra “Unveiling the Unknown”, a cura di Domenico de Chirico presso TEMPESTA Gallery, mette in dialogo le opere di Lou Jaworski e Théo Viardin in un’esplorazione multisensoriale del limite tra il visibile e l’invisibile, tra realtà percepita e dimensioni alternative. Attraverso installazioni scultoree e pittoriche che coinvolgono il corpo e lo sguardo, i due artisti propongono una riflessione profonda sulla trasformazione dell’identità umana in un mondo sempre più ibrido e complesso. Il pensiero si intreccia alla materia viva delle opere, dando vita a un’esperienza immersiva che invita il visitatore a superare la superficie dell’apparenza per accedere all’essenza del reale.

Installation views. Photo credits @sarahindriolo
Alla TEMPESTA Gallery di Milano si apre un varco verso l’invisibile con Unveiling the Unknown, mostra che vede protagonisti Lou Jaworski e Théo Viardin, con la curatela di Domenico de Chirico. Nello spazio della galleria si presenta un percorso espositivo che non si limita a presentare opere, bensì è un invito al pubblico a oltrepassare i confini del conosciuto, per scoprire il velo di Maya che avvolge ciò che è noto per rivelare ciò che invece è ignoto.
L’idea di svelare l’ignoto, infatti, si materializza in un viaggio simbolico che ricorda il celebre mito platonico della caverna: non siamo più prigionieri delle ombre, ma partecipi del momento in cui lo sguardo si emancipa, scoprendo l’autenticità del reale. È in questo passaggio, tra luce e tenebra, tra visione e intuizione, che si colloca il dialogo tra le pratiche artistiche di Lou Jaworski e Theo Viardin.

Installation views. Photo credits @sarahindriolo
Attraverso le sculture, Jaworski costruisce un universo che infrange ogni rigidità. Le sue opere, tra materiali arcaici e tecnologie contemporanee, riscrivono il concetto di oggetto, accogliendo nello spazio forme fluide, magnetiche e temporanee. Con l’atto di scolpire, Jaworoski va al di là della materia: plasma pensiero, stimola il tatto, rende viva la superficie.
All’opposto e al contempo allo stesso modo, Viardin compie un’operazione altrettanto radicale, ma nel dominio della pittura, creando tele dense, materiche, attraversate da figure enigmatiche che si situano in una zona ambigua tra umano e mostruoso, tra creatura e divinità. I corpi rappresentati sembrano disfarsi e ricomporsi in una tensione costante, come se stessero mutando sotto i nostri occhi.

Installation views. Photo credits @sarahindriolo
Unveiling the Unknown si presenta così, come rituale percettivo: una soglia da attraversare, un invito a lasciarsi attraversare dal mistero. È un atto di fiducia verso ciò che ancora non conosciamo, un’apertura sensibile verso le profondità che ci circondano e ci abitano. E forse è proprio in questo gesto di abbandono – consapevole, corporeo – che l’arte rivela la sua forza più autentica: quella di renderci umani.
S. F. C.
Lou Jaworski, Theo Viardin
Unveiling the Unknown
A cura di Domenico de Chirico
TEMPESTA Gallery, Foro Buonaparte, 68, Milano
3 Aprile 2025 – 13 Giugno 2025
PHOTO GALLERY

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