“Due Babele” di Fulvio Di Piazza è un viaggio dentro un universo pittorico in continua metamorfosi, dove le torri simboliche dell’artista diventano metafore del nostro presente frammentato. Tra rovine contemporanee e creature ibride, la mostra invita a ripensare il nostro posto nel mondo, rivelando una visione in cui tutto è relazione, instabilità e rigenerazione. Con un linguaggio ironico e insieme visionario, Di Piazza costruisce una Babele che non denuncia soltanto il caos, ma apre alla possibilità di un nuovo modo di essere nel reale: fragile, interconnesso, profondamente umano.
Fulvio Di Piazza, Due Babele. Installation view. Luca Casonato
Quando entro nelle opere di Fulvio Di Piazza, ho sempre la sensazione di perdere l’equilibrio. È come se la pittura mi precedesse, mi sovrastasse, e mi costringesse a vedere il mondo senza le categorie rassicuranti con cui, di solito, lo organizzo. Due Babele, la nuova mostra alla Galleria Giovanni Bonelli, amplifica questa sensazione: le due torri che dominano le opere non sembrano affatto residui del passato, ma specchi del nostro presente frammentato, un presente in cui le parole non coincidono più e i riferimenti si sgretolano appena li sfioriamo.
Fulvio Di Piazza, Due Babele. Installation view. Luca Casonato
Attorno a queste architetture sbilanciate pullulano creature ibride, a metà tra natura e artificio, come se ogni forma fosse il risultato di una relazione instabile, una creatura nata da un contatto, da una contaminazione inevitabile. Guardandole, mi tornano in mente i filosofi che hanno immaginato il mondo come una rete infinita e indivisibile: Bruno, Spinoza, tutte quelle visioni che legano l’essere alla natura senza distinguerli davvero. Eppure qui non c’è teoria, non c’è spiegazione: c’è un modo di stare davanti al reale che mi riguarda direttamente, che mi chiede di accettare che tutto cambia, tutto si intreccia, tutto si rigenera.
Fulvio Di Piazza, Due Babele. Installation view. Luca Casonato
La rovina non è un disastro, ma una condizione in cui imparare a muoversi. Di Piazza, con la sua ironia feroce e insieme delicata, mi porta dentro un mondo in cui nulla è stabile e proprio per questo tutto è vivo. Uscendo dalla mostra, ho l’impressione che la sua Babele non sia tanto un monito quanto un invito: a pensare, a restare permeabili, a riconoscere la fragilità come parte essenziale del nostro modo di esistere. In fondo, forse, è questo che la pittura può ancora fare: ricordarci che siamo solo una parte – piccola, ma necessaria – di una trama più grande di noi.
S.F.C.
Fulvio Di Piazza
Due Babele
Galleria Giovanni Bonelli, via Porro Lambertenghi, 6, Milano
23 Ottobre 2025 – 30 Novembre 2025
PHOTO GALLERY
Fulvio Di Piazza, Due Babele. Installation view. Luca Casonato
Fulvio Di Piazza, Due Babele. Installation view. Luca Casonato
Fulvio Di Piazza, Due Babele. Installation view. Luca Casonato
Fulvio Di Piazza, Due Babele. Installation view. Luca Casonato
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