ATTRAVERSARE LE STANZE, ABITARE LA MEMORIA, VIVERE L’ESTETICA

Pubblicato il 28 ottobre 2025 alle ore 11:00

“Attraverso le stanze” è un viaggio nella memoria dell’abitare, una mostra che trasforma Casa Grondona in un luogo di soglia tra arte, design e vita quotidiana. Attraverso tre ambienti domestici ricreati, la galleria Tommaso Calabro invita il visitatore a esplorare l’Italia degli anni Sessanta e Settanta, quando collezionare significava intrecciare gusto, immaginazione e quotidianità. Le opere dialogano con arredi e oggetti di design, ricreando l’atmosfera intima di un tempo in cui le case erano laboratori di cultura e sperimentazione. In questo percorso – curato in collaborazione con Triplef, l’archivio di Federica Formilli Fendi – ogni stanza diventa un ritratto d’anima: dal sogno pop e surrealista alla materia viva dell’oggetto quotidiano, fino al silenzio rigoroso dell’astrazione geometrica. Più che una mostra, “Attraverso le stanze” è un racconto sull’arte come modo di abitare il mondo.

 

Attraverso le stanze, Tommaso Calabro Milano.

Ph. Riccardo Gasperoni

 

C’è un momento, entrando in Casa Grondona, in cui il passo rallenta. Le pareti sussurrano storie di chi ha abitato l’arte non solo come spettatore, ma come presenza viva tra le cose di ogni giorno. Attraverso le stanze non è una mostra tradizionale: è un attraversamento, un invito a perdersi tra memorie e oggetti, tra opere e arredi che parlano una lingua condivisa, fatta di intimità, di gusto, di visioni.

Negli anni Sessanta e Settanta, in un’Italia che cambiava pelle, molte case divennero laboratori di pensiero. I collezionisti aprivano le porte non solo alle opere, ma ai dialoghi, alle contraddizioni, alle meraviglie dell’arte che si faceva quotidianità. In quelle stanze, un quadro non era solo un quadro: era un modo di guardare il mondo. Un lampadario, una sedia, un vaso – tutto contribuiva a disegnare un paesaggio mentale, una mappa privata dell’immaginazione.

 

Attraverso le stanze, Tommaso Calabro Milano.

Ph. Riccardo Gasperoni

 

La mostra prende vita in tre ambienti ricreati, ognuno con un suo respiro. Nella prima stanza, la luce sembra vibrare su colori e figure che ereditano l’energia pop, ma con un tocco onirico, quasi sognante. È uno spazio dove la fantasia abita l’arredo, e dove il design diventa gesto di libertà. La seconda stanza è più ruvida, più terrena: qui la materia si piega, si incolla, si trasforma. Oggetti trovati, superfici vissute, opere che parlano di mani e di realtà, di un’arte che nasce dal quotidiano. La terza è una sospensione: l’ordine, la chiarezza, la geometria si fanno silenzio e concentrazione. Tutto è equilibrio, come in una pausa dopo la parola.

Attraversando queste stanze, si ha la sensazione di percorrere non solo una casa, ma un’epoca. Una Milano che fu crocevia di idee e di incontri – dove Man Ray e Fausta Squatriti, Emilio Tadini e Luigi Boille si ritrovavano nei salotti e nelle gallerie a discutere di forme e visioni. Dove artisti internazionali come Niki de Saint Phalle e Jean Tinguely trovavano ascolto e curiosità, e figure meno note ma altrettanto ardite, come Fulvia Levi Bianchi o Tiger Tateishi, sperimentavano con libertà.

 

Piccola poltrona in shantung di seta, rosa baby reinterpretata da Triple F /. Small armchair in baby pink silk shantung reinterpreted by Triple F
Anni ‘70 / 1970s. Courtesy Triple F

 

Dietro il progetto c’è la sensibilità di Tommaso Calabro e la collaborazione con Triplef, l’archivio di Federica Formilli Fendi, dove design, moda e arte si intrecciano come fili di una stessa trama. Insieme, hanno costruito un percorso che non si limita a esporre, ma a evocare: ogni stanza è un piccolo universo, un riflesso di come l’arte possa entrare nelle pieghe della vita, abitarla, trasformarla.
Alla fine del percorso, quando si torna nel corridoio di Casa Grondona, resta una sensazione dolce, quasi domestica. Come se l’arte, dopo tanto viaggiare, fosse tornata a casa.

 

S. F. C.

 

Attraverso le stanze

Tommaso Calabro (Casa Grondona), Corso Italia, 47, Milano

3 Ottobre 2025 - 13 Dicembre 2025

 

PHOTO GALLERY

 

Fausta Squatriti (1941-2024), Cubo con nuvola gialla, acciaio specchiante, plexiglas/mirroring steel, plexiglas, 38.5 × 38.5 × 20 cm, 1968
Courtesy Tommaso Calabro

Luigi Boille (1926-2015), Senza titolo / Untitled, olio su tela / oil on canvas, 74.5 x 60.5 cm, 1965
Courtesy Tommaso Calabro

Rodolfo Aricò (1920-2002), Anomalia N. 3, acrilico su tela appoggiata su pannello sagomato / acrylic on canvas laid down on shaped panel, 205 x 146 x 7 cm, 1969-1970
Courtesy Tommaso Calabro

Pietro Consagra (1920-2005), Giardino viola, ferro dipinto / painted iron, 41 x 44.8 x 0.2 cm, 1966
Courtesy Tommaso Calabro

Marialuisa de Romans (1923-2018), Attorno alla tua notte. olio su tela / oil on canvas, 80 x 60 cm, 1970
Courtesy Tommaso Calabro

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