ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE, OGGETTI SENZA PADRONE

Pubblicato il 22 ottobre 2025 alle ore 11:00

Nella project room della Fondazione ICA Milano, Isabella Costabile presenta “Whose is this?”, una costellazione di opere che nascono dal recupero di materiali abbandonati. Ferri, frammenti, residui industriali vengono riassemblati in sculture che sembrano conservare la memoria della loro funzione originaria, ma anche la tensione verso una nuova vita simbolica. Tra installazione e scultura, la ricerca dell’artista interroga il confine tra proprietà e appartenenza, tra ciò che è stato utile e ciò che può ancora raccontare.

 

Riddim of the South, 2023, Mixed media on plastic funnel, wooden furniture parts, cloth lampshade, straw basket, wooden bowl, plastic scooter, wooden blocks, plastic pipes, aluminum fan, christmas decoration, bracelets, rope, beads, iron pipe holder, 82 x 166 x 46 cm

Courtesy the artist and le vite, Milan. Photographed by Alessandro Zambianchi

 

Nel silenzio industriale della project room di Fondazione ICA Milano, lo sguardo incontra le sculture di Isabella Costabile, dove l’artista costruisce paesaggi in equilibrio tra scultura e installazione, dove l’atto del recupero diventa gesto poetico. Le cinque opere in mostra – quattro delle quali nuove produzioni – nascono dall’assemblaggio di materiali di scarto: ferri ossidati, pezzi di meccanica, residui industriali raccolti per strada o nei garage. Senza alterarne la forma, l’artista li ricontestualizza, trasformando ciò che era funzionale in un dispositivo per pensare. “Ciò che un tempo era funzionale e capace di restituire modi di vivere personali e culturali, diviene ora strumento per un linguaggio altro”, afferma Costabile, sintetizzando la tensione concettuale che attraversa tutta la sua ricerca.

 

Installation view. Courtesy Andrea Rossetti Archive

 

Il dialogo con l’architettura dell’ex edificio industriale – ridotto oggi a un’essenzialità quasi ascetica – amplifica la dimensione relazionale delle opere. Gli assemblaggi di ferro, saldati nei punti di coincidenza geometrica, sembrano creature sospese tra stabilità e disfacimento. Sono presenze ibride, incerte, attraversate dal tempo e dal peso della memoria. Le curatrici le definiscono “reperti di un mondo oggettuale prodotto dall’uomo”, capaci di registrare, nella fisicità della materia, un processo di trasformazione continua.

Tra le opere, Intreccio quotidiano segna una svolta nella pratica dell’artista: qui il disegno e l’ombra diventano parte integrante della composizione, generando trame visive mutevoli che ampliano lo spazio percettivo della scultura. Anche la parola, elemento costante nel lavoro di Costabile, agisce come soglia interpretativa. In Dreaming on books, ad esempio, la forma di un banco scolastico si trasfigura in un invito alla trasparenza e al sogno, suggerendo una dimensione mentale oltre quella materiale.

 

Following the sun, 2024, Copper funnel, stainless steel flexible hoses, shower heads, iron acrow prop, iron stand, iron grills, 105 x 49 x 34 cm

Courtesy of the artist and Edouard Montassut, Paris. Photographed by Gina Folly

 

In Whose is this?, l’oggetto smette di appartenere a qualcuno per diventare luogo condiviso, corpo collettivo, memoria comune. Le opere si liberano dalla logica della proprietà per aprirsi a una relazione più ampia con chi le osserva: ciò che era scarto diventa possibilità, ciò che era utile diventa immaginario.

 

S. F. C.

 

Isabella Costabile

Whose is this?

A cura di Chiara Nuzzi e Gabriella Rebello Kolandra

Fondazione ICA Milano, via Orobia, 26

26 Settembre 2025 - 8 Novembre 2025

 

PHOTO GALLERY

 

Untitled (scola piatto e portacandela), 2023-24, Iron grills, iron home appliance panels, wooden furniture parts, iron wheels, ceramic mug, keychain, ceramic plate, steel tubes, bracelet, candle, clothes pin, 130 x 58 x 60 cm

Courtesy the artist and le vite, Milan. Photographed by Alessandro Zambianchi

 

Installation view. Courtesy Andrea Rossetti Archive

 

Playing hours, 2024, Mixed media on plastic balls, fan guard, heating element, iron plant stand, rope, stainless steel bucket, aluminum pot, iron stool, 139 x 45 x 45 cm

Courtesy of the artist and Edouard Montassut, Paris. Photographed by Gina Folly

 

Installation view. Courtesy Andrea Rossetti Archive

 

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