Il 22 Settembre 2025, le piazze italiane si sono riempite di voci e corpi pronti a lottare e a protestare contro il genocidio che il popolo palestinese sta subendo da svariati anni a questa parte. Non solo gli scioperi ci aiutano a capire la solidarietà di cui la Palestina ha bisogno, ma anche le immagini sono fondamentali e oggi vogliamo dedicare uno spazio a Jumana Emil Abboud, artista palestinese-canadese e ricercatrice presso la Slade School of Fine Art di Londra.

umana Emil Abboud, I feel everything, 2020-2022. Single channel video, color, sound. 9 min 4 sec. Originally commissioned by Sharjah Art Foundation. Courtesy of the artist (https://mediacityseoul.kr/2024_en/m/sub/sub0301.php?idx=63)
Il paesaggio di una terra lontana, sul mare, nel cuore di una bambina di nome Jumana è un paesaggio magico, di colori, suoni e profumi che costruiscono piano piano un sogno, una fiaba in cui rifugiarsi. E come i bambini giocano a cercare tesori nascosti e dimenticati da qualche parte, Jumana Emil Abboud va alla ricerca di antiche sorgenti da cui sgorga l’acqua più pura, della tradizione e dei piccoli riti, dei talismani e delle fiabe raccontate ad alta voce. Magari raccontate da anziani con il volto solcato di rughe, come vecchi letti di fiume prosciugati, le mani nodose e secche, seduti su una seggiolina scricchiolante e un cerchio di testoline di bimbi attorno che ascoltano, tra la fascinazione e lo spavento.
Così mi immagino le parole del folklore e come vengono tramandate, ma Jumana Emil Abboud ci mostra che le storie della tradizione orale passano di mano in mano, di bocca in bocca proprio quando donne e bambini vanno a prendere acqua dalle fonti per portarla ai villaggi. Il lavoro di Jumana Emil Abboud mi colpisce perché sembra nascere da una sete profonda: una sete di memoria, di appartenenza, di legame con il paesaggio. La sua ricerca mostra proprio come sorgenti e fiumi in Palestina non siano solo elementi naturali ma luoghi di storie, di spiriti, di leggende tramandate di generazione in generazione. L’acqua diventa così simbolo di ciò che resta vivo anche quando tutto intorno cambia o viene cancellato.

Jumana Emil Abboud: Out of the Shadows III , MDC Wolfson Auditorium, 23 febbraio 2018.
Foto di Oriol Tarridas. © Museum of Art and Design presso MDC (https://moadmdc.org/programs-events/out-of-the-shadows-iii)
Ciò che mi affascina è il modo in cui Abboud intreccia folklore e presente. Racconta delle fonti abitate da spiriti, delle grotte che custodiscono presenze invisibili, di favole raccolte da bambini e nonne, e allo stesso tempo ci invita a guardare come questi stessi luoghi siano oggi dimenticati, minacciati o resi irraggiungibili. È come se le storie popolari diventassero strumenti di resistenza: mantengono vivo il legame con un territorio frammentato, insegnano a vedere ciò che rischia di sparire.
Attraverso il disegno, il video, i piccoli oggetti votivi e le performance in natura, Abboud crea una sorta di rituale contemporaneo. Non cerca di ricostruire il passato con nostalgia, ma di abitare il presente con immaginazione, lasciando che le voci del folklore accompagnino chi guarda le sue opere. Nei suoi lavori ho la sensazione di entrare in un paesaggio che non è solo geografico, ma anche interiore: un luogo fatto di ricordi, di perdite, ma anche di possibilità.

Jumana Emil AbboudStudi selezionati per un paesaggio - Il sole arancione (collegamento..., 2005 - 2015
Hollybush Gardens (https://dailyartfair.com/artist/jumana-emil-abboud)
Per me, la forza del suo lavoro sta proprio in questo: nel trasformare l’acqua e le leggende popolari in una lingua poetica capace di parlare a tutti, anche a chi non conosce quella terra. Guardando le sue opere, ci si accorge che la memoria non è solo un archivio, ma un corpo vivo: scorre, come l’acqua, e porta con sé storie che non smettono di fluire. Ci sarà ancora acqua per spegnere il fuoco che mangia Gaza, ne divora i muri e ne annichilisce le urla d’aiuto? Cosa ci racconteremo quando ci vedremo alla fonte? Non ci saranno solo favole.
From the river to the sea, Palestine will be free!
Nico Zugan
PHOTO GALLERY

Due stelle, inchiostro vegetale e pastello su carta, 100 x 70 cm, 2022, Jumana Emil Abboud.
Foto dell'artista per gentile concessione di una collezione privata (https://artesmundi.org/jumana-emil-abboud/)

Quattro abitantidel pozzo, goffratura, inchiostro, acquerello, matita, pastello su carta, 57 x 76 cm, 2022, Jumana Emil Abobud.
Foto di Mike Bolan per Cample Line (https://artesmundi.org/jumana-emil-abboud/)

Bdur e Qdur II, matita, acquerello, inch8iostro di melograno, gommalacca su carta, 57 x 76 cm, 2022. Juman Emil Abboud.
Foto di Mike Bolan per Cample Line (https://artesmundi.org/jumana-emil-)
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