La mostra “Una pietra sopra” di Marco Cordero, ospitata presso la Nuova Galleria Morone di Milano, esplora le intersezioni tra scultura, testo e memoria attraverso una reinterpretazione radicale del libro. Scavato, bruciato e trasformato in un assemblaggio di materiali come pietra e marmo, il libro diventa una metafora vivente della tensione tra fragilità e permanenza, oblio e conservazione. Le opere, disposte nello spazio espositivo come skyline sospesi o oggetti votivi, invitano a riflettere sull’ambiguità del linguaggio e sul significato della memoria nell’arte contemporanea. Questo contributo analizza le implicazioni concettuali e formali del lavoro di Cordero, soffermandosi sul dialogo tra materia e significato, e sulle questioni filosofiche che emergono dall’incontro tra tradizione e innovazione artistica.
Installation view
La mostra Una pietra sopra di Marco Cordero è un viaggio poetico e filosofico nel cuore delle relazioni tra scultura, testo e memoria. L’artista trasforma il libro – emblema per eccellenza del sapere e della trasmissione culturale – in una materia viva, un soggetto plastico che si fonde con pietra e marmo per evocare temi universali come il tempo, la perdita e la conservazione. Attraverso queste opere, Cordero non solo rielabora l’idea stessa di libro, ma lo riposiziona nel contesto dell’arte contemporanea, spogliandolo della sua funzione originaria e assegnandogli un ruolo nuovo: quello di simbolo e traccia.
Cordero approccia il libro con un gesto insieme distruttivo e creativo. Scavandolo, bruciandolo e deformandolo, l’artista lo priva della leggibilità, ma lo dota di una vitalità materica. In questa trasformazione, il libro si fa organismo vivente, come suggerisce il comunicato stampa: un assemblaggio di elementi che interagiscono per generare nuove possibilità narrative e visuali. Il libro non è più un veicolo esclusivamente testuale, ma diventa un corpo ibrido, una forma scultorea che si confronta con la solidità e l’immobilità della pietra.
Marco Cordero, una pietra sopra, 2014, libri, pietra, cm 115x70x75
La combinazione di libri e pietra rappresenta uno dei fulcri concettuali della mostra. Il marmo, la pietra e la roccia – simboli di eternità e memoria – si intrecciano con i libri, oggetti fragili e legati alla caducità umana. Questa dialettica apre a riflessioni sul significato della conservazione: come preservare idee, storie e ricordi senza lasciarli disperdere? Allo stesso tempo, la pietra, come elemento votivo o architettonico, si lega a rituali e tradizioni umane, aggiungendo un livello spirituale e antropologico al lavoro di Cordero.
L’installazione nello spazio della Nuova Galleria Morone è pensata per guidare il visitatore attraverso un’esperienza visiva e tattile. I libri-rocce di Cordero creano skyline sospesi, si distribuiscono a terra o dialogano con elementi architettonici preesistenti, come una colonna di pietra. Questo utilizzo dello spazio accentua il carattere dinamico delle opere, che sembrano oscillare tra ordine e caos, tra creazione e disgregazione.
Installation view
Il titolo della mostra, Una pietra sopra, è ricco di ambiguità. Richiama sia il desiderio di dimenticare e andare oltre, sia l’atto di proteggere, conservare e rendere eterno. La metafora degli ometti, i mucchi di pietre votive che indicano i sentieri ai pellegrini, allude alla necessità di lasciare un segno, una traccia che sopravviva al tempo. Le opere di Cordero riflettono queste tensioni, mostrando come la memoria possa essere frammentata, stratificata e resa mutevole.
Un altro elemento fondamentale del lavoro di Cordero è l’ambiguità del linguaggio. I libri, resi quasi illeggibili, evocano ombre di parole e significati perduti. I titoli delle opere, citati nel comunicato, ampliano ulteriormente questa dimensione: suggeriscono una moltitudine di interpretazioni, invitando il visitatore a interrogarsi sul valore e sui limiti del linguaggio come strumento di espressione.
Una pietra sopra si configura come una mostra che esplora le tensioni tra memoria e oblio, fragilità e permanenza, linguaggio e silenzio. Le opere di Marco Cordero, attraverso la loro ricchezza formale e concettuale, sfidano il pubblico a confrontarsi con domande profonde e universali: cosa significa ricordare? Come preserviamo ciò che è fragile? E, soprattutto, come diamo forma al nostro bisogno di lasciare un segno nel mondo?
S. F. C.
Marco Cordero
Una pietra sopra
Con testo critico di Paul Ardenne
Nuova Galleria Morone, via Nerino, 3, Milano
19 Settembre 2024 - 9 Novembre 2024
PHOTO GALLERY
Installation view
Marco Cordero, etimo, 2023, pruno selvatico, libri, dimensioni variabili
Marco Cordero, ombre lunghe, 2016-2024, gesso, carbone, goglia oro, dimensioni variabili
Marco Cordero, in esergo, 2019, marmo di Carrara, libro, cm 45x45x6
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