SAODAT ISMAILOVA, A SEED UNDER OUR TONGUE: LA POETICA DEL PAESAGGIO PERDUTO

Pubblicato il 6 novembre 2024 alle ore 11:00

Pirelli Hangar Bicocca ospita la mostra “A Seed Under Our Tongue” di Saodat Ismailova, curata da Roberta Tenconi, presentata come l’esplorazione intima di temi come la memoria, la tradizione e l’identità culturale centroasiatica. Attraverso installazioni di natura varia che combinano video, materiali naturali e poesia, Ismailova offre una riflessione profonda sulla trasmissione culturale e sul ruolo della memoria collettiva in un mondo in continua trasformazione. Le opere esposte riflettono il legame tra natura e cultura, tra passato e presente, mostrando come i racconti e i simboli culturali si trasformino e adattino nel tempo. La mostra invita il pubblico a un viaggio esperienziale tra mito e realtà, con un linguaggio che rende tangibile la resilienza delle radici culturali nel contesto globale contemporaneo.

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

Chissà quanti sono tutti quei bambini e quelle bambine che si mettevano a sedere sulle ginocchia dei nonni e si lasciavano raccontare i ricordi di gioventù, i sogni di una volta, com’era la vita cinquanta o sessant’anni fa. O chissà quanti sono tutti quei bambini e quelle bambine che per ammazzare il tempo si mettevano a contare i punti più scuri del pavimento in graniglia di marmo, nel salotto dei nonni, in mezzo a fotografie sbiadite in bianco e nero, la voce del telegiornale, puzza di sigaretta e soffritto in pentola pronto per la passata di pomodoro.

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

Lo spazio di Pirelli Hangar Bicocca diventa le ginocchia della nonna e la mostra di Saodat Ismailova, A Seed under our Tongue, è il racconto malinconico che ci viene raccontato nel dettaglio in modo da non dimenticarlo. L’esposizione curata da Roberta Tenconi lascia spazio all’artista uzbeka di scavare e portare alla luce la profondità delle sue radici culturali. Ismailova è una mente estremamente creativa ed eclettica, conosciuta per la sua capacità di intrecciare cinema, suono e arti visive per esplorare il rapporto tra cultura, memoria collettiva e natura.

Il titolo della mostra richiama una leggenda centroasiatica in cui un seme di dattero, conservato sotto la lingua di un santo, dà origine a un’intera foresta di noci, suggerendo come la tradizione e la memoria siano sempre soggette a trasformazione, ma crescono e si tramandano generazione per generazione. Come le piante, c’è sempre un inverno più rigido di altri e il raccolto non è buono come il precedente, ma prima o poi la primavera torna e così torna la memoria. Ismailova celebra la sua appartenenza e le sue origini nei paesaggi dell’Asia Centrale e per questo usa anche ricami e materiali come la seta e il crine di cavallo per rievocare il proprio background culturale centroasiatico.

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

Non è oro tutto ciò che luccica, a volte i ricordi non sono sempre un piacere da riportare alla mente: tra loro si nascondono certe reminiscenze che portano con sé un’aura sgradevole. Infatti, tra le opere esposte, la video-installazione The Haunted esplora la figura della tigre del Turkestan, simbolo di una natura estinta durante l’industrializzazione sovietica, ma ancora viva nell'immaginario locale. Così come le tradizioni locali che piano piano perdono il loro valore e il loro significato: ormai i ricordi che vengono raccontati sono così lontani che non sembrano nemmeno che siano accaduti veramente in un tempo che è stato e che difficilmente tornerà. Ormai non sono più ricordi, ma favole.

Attraverso elementi come i versi del poeta uzbeko Jontemir Jondor, Ismailova costruisce un ponte tra passato e presente, tra cultura e natura. I materiali organici e tradizionali, come la seta e il crine, sono un inno alla resilienza culturale di questa regione. Con questa mostra, l’artista non solo racconta le storie della sua terra, ma invita a riflettere sulla fragilità della memoria e sul valore della trasmissione culturale in un mondo sempre più globalizzato.

 

S. F. C.

 

Saodat Ismailova

A seed under our tongue

A cura di Roberta Tenconi

Pirelli Hangar Bicocca, via Chiese, 2, Milano

12 Settembre 2024 - 12 Gennaio 2025

 

PHOTO GALLERY

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

Saodat Ismailova, A seed under our tongue, a cura di Roberta Tenconi

Exhibition view. Courtesy l’artista © Saodat Ismailova e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

 

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