FIORI SPEZZATI, SOGNI SOSPESI: IL GIARDINO SEGRETO DELL’IMPERFEZIONE

Pubblicato il 16 ottobre 2025 alle ore 11:00

"Broken Flowers" è una mostra che racconta la fragilità del reale e la sua necessaria trasformazione. Cinque artisti — Manuel Esposito, Cristiano Pizzi, Flaminia Veronesi, Davide Volpi e Andreas Zampella — intrecciano linguaggi diversi per tradire la realtà e renderla finalmente visibile. Tra ironia e malinconia, leggerezza e inquietudine, le loro opere fioriscono in uno spazio sospeso, dove la bellezza nasce proprio dalla crepa. Una riflessione poetica sul quotidiano, sul sogno e sull’impossibilità — o forse sulla necessità — di credere ancora nel vero.

 

Manuel Esposito, Una pace giusta, 2025, Sedie Chicco in Polipropilene, stivale, ombrellino, sega, elastico, plastilina, Vernice spray, 120x100x60 cm

 

Alle porte dell’autunno, quando la brezza tiepida dell’estate comincia ad affievolirsi, anche i fiori piano piano diventano un tappeto di petali spezzati. C’è un silenzio sospeso che ci accoglie tra le mura candide della Galleria Giovanni Bonelli di Milano; un silenzio di pendente attesa. I fiori sono spezzati, sì — ma è nel loro piegarsi che rivelano la grazia.
La mostra, curata da Gherardo Quadrio Curzio, è un viaggio lieve e malinconico tra cinque sguardi che osservano la realtà da prospettive oblique, come chi sa che per vedere davvero bisogna distogliere lo sguardo.

Gli artisti esposti – Manuel Esposito, Cristiano Pizzi, Flaminia Veronesi, Davide Volpi e Andreas Zampella – ci portano in mondi che sembrano sogni in dissolvenza: figure, colori, visioni che oscillano tra il gioco e la vertigine. C’è in loro una gioia fragile, come quella di un ricordo che sta per svanire ma non smette di brillare. Il nostro sguardo raccoglie le tracce del reale — oggetti consunti, feriti, a volte teneri nella loro rovina — e le trasforma in presenze. Nelle sue opere, anche la materia sembra respirare. È come se ci fosse un’eco umana dentro ogni frammento, una voce che chiede di essere ascoltata con lentezza.

 

Flaminia Veronesi, Mostro marino mostro e mostri , 2025 Acrylic on canvas, 82 × 61 cm

 

La delicatezza del tempo si posa come polvere su una superficie, accenna a una forma e subito si ritira, lasciando spazio al dubbio, in netto contrasto con il peso del vedere: linee precise, cornici che diventano gabbie e altari insieme. Le sue immagini sono sospese tra il ricordo e la perdita, come fotografie che trattengono la luce solo per un istante.

Tutti, in modi diversi, parlano della stessa cosa: di come la realtà, per essere accettata, debba essere tradita. E allora la deformano, la reinventano, la sfiorano con ironia, con dolcezza, con nostalgia. La rendono più grande, più strana, più vera.

 

Cristiano Pizzi, A morning whim, 2025, olio su tela, 60 x 50 cm

 

Broken Flowers è una costellazione di malinconie luminose. Camminando tra le opere si ha la sensazione che il tempo si allarghi, che ogni cosa — un gesto, un colore, una forma — contenga un segreto da custodire. Forse è questo che resta, uscendo: l’impressione che la realtà sia solo un velo sottile, una superficie da attraversare per arrivare a qualcosa di più profondo. Un altrove che non è fuga, ma ritorno.

Perché, come sussurra Borges, fuori dalla realtà, la realtà è reale.

 

S. F. C.

 

Manuel Esposito, Cristiano Pizzi, Flaminia Veronesi, Davide Volpi e Andreas Zampella

Broken Flowers

A cura di Gerardo Quadrio Curzio

Galleria Giovanni Bonelli, Via Porro Lambertenghi, 6, Milano

23 Settembre 2025 - 19 Ottobre 2025

 

Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.