UN PONTE, DUE RIVE: IL PESO DELLA LEGGEREZZA

Pubblicato il 26 febbraio 2025 alle ore 11:00

La Fondazione ICA Milano inaugura il 2025 con la mostra "Lonely Are All Bridges. Birgit Jürgenssen e Cinzia Ruggeri", un'affascinante bipersonale curata dall'artista Maurizio Cattelan e dalla curatrice Marta Papini. Aperta gratuitamente al pubblico dal 16 gennaio al 15 marzo 2025, l'esposizione mette in relazione le opere di due figure iconiche dell'arte contemporanea, Birgit Jürgenssen e Cinzia Ruggeri, le cui ricerche hanno esplorato il ruolo della donna nella società, l'identità e la trasformazione.

 

Lonely Are All Bridges. Birgit Jürgenssen e Cinzia Ruggeri, Installation view, a cura di Maurizio Cattelan e Marta Papini,

Fondazione ICA Milano, Milano. Ph. Andrea Rossetti

 

Solitari sono tutti i ponti e la gloria è pericolosa per loro. Il titolo dell’esposizione in corsa alla Fondazione ICA, tratto da un verso della poetessa austriaca Ingeborg Bachmann, sottolinea la volontà di costruire un metaforico ponte tra cuori e menti, andando oltre le convenzioni. Nella poesia di Bachmann il ponte è un simbolo di desiderio di connessione oltre alla consapevolezza della distanza e della separazione. Con questo verso così delicato e tagliente, Bachmann afferma che anche i ponti, pur essendo costruiti per unire, restano soli, senza appartenere pienamente a una sponda o all’altra. Il loro destino è quello di essere attraversati, ma mai abitati.

 

Lonely Are All Bridges. Birgit Jürgenssen e Cinzia Ruggeri, Installation view, a cura di Maurizio Cattelan e Marta Papini,

Fondazione ICA Milano, Milano. Ph. Andrea Rossetti

 

Sul ponte della vita e dell’arte si sono incontrate due artiste, accompagnate da Maurizio Cattelan e Marta Papini: Birgit Jürgenssen e Cinzia Ruggeri, entrambe artiste che hanno messo al centro della loro ricerca temi come il corpo femminile, l’ornamento come strumento di espressione identitaria, la critica al ruolo sociale della donna e il rapporto con lo spazio emergono con forza lungo il percorso espositivo. Cos’è una donna? È una mente vestita da un corpo o un pezzo di carne che pensa?

Femminile è spesso inteso come sinonimo di apparente raffinatezza, eleganza, a volte fuori luogo. A tal proposito, le prime due stanze del percorso sono dedicate alla reinterpretazione di accessori femminili come scarpe col tacco o i cosiddetti opera gloves, simboli di condizionamenti sociali e che fanno proprio pensare al classico stereotipo della signora di classe, troppo impegnata ad apparire anziché sporcarsi le mani. Alquanto paradossale, se si prende in considerazione Housewives’ Work di Jürgenssen, che ironizza sul ruolo della donna nella sfera domestica, come angelo del focolare e nata per essere al servizio degli uomini della casa, come padre, marito e figli.

 

Lonely Are All Bridges. Birgit Jürgenssen e Cinzia Ruggeri, Installation view, a cura di Maurizio Cattelan e Marta Papini,

Fondazione ICA Milano, Milano. Ph. Andrea Rossetti

 

Carla Lonzi in Sputiamo su Hegel ironizzava proprio la visione del filosofo tedesco, che considerava la donna fin troppo trasparente per essere un individuo cosciente e pensante. Praticamente, la femmina è l’aria che aleggia per la casa, leggera, da intendersi come un aggettivo dello stato materiale e al contempo come la leggerezza femina per cui una donna è inabile al pensiero.

Ma questa leggerezza, a volte, è un desiderio potente, per lasciare alle spalle il corpo-oggetto e sublimare come spirito. La scultura-divano Colombra di Ruggeri riproduce l’ombra di una figura intenta a simulare una colomba con le mani e si affianca a un disegno di Jürgenssen in cui l’ombra di un corpo si trasforma in un uccello. Tra il peso del corpo e il desiderio di volare, tra il gesto e l’ombra, tra la costrizione e la libertà, si apre lo spazio del possibile. Come un ponte sospeso tra due rive, l’arte di Jürgenssen e Ruggeri si fa passaggio, interrogazione, metamorfosi. Perché il femminile non è una forma fissa, ma un territorio da attraversare, un volo da immaginare, un’ombra che diventa luce.

 

S. F. C.

 

Birgit Jürgenssen e Cinzia Ruggeri

Lonely are all bridges

A cura di Maurizio Cattelan e Marta Papini

Fondazione ICA Milano, Via Orobia, 26, Milano

16 Gennaio 2025 - 15 Marzo 2025

 

PHOTO GALLERY

 

Birgit Jürgenssen, Housewives‘ Work, 1973, Pencil, colored pencil on handmade paper, 44.6 x 62.3 cm
© Estate Birgit Jürgenssen / Bildrecht Vienna, 2025; Courtesy Galerie Hubert Winter

 

Lonely Are All Bridges. Birgit Jürgenssen e Cinzia Ruggeri, Installation view, a cura di Maurizio Cattelan e Marta Papini,

Fondazione ICA Milano, Milano. Ph. Andrea Rossetti

 

Birgit Jürgenssen, Untitled (Improvisation), 1976, B/w photograph, 12.7 x 17.8 cm, Private collection, Italy
© Estate Birgit Jürgenssen /Bildrecht Vienna, 2025; Courtesy Galerie Hubert Winter

 

Lonely Are All Bridges. Birgit Jürgenssen e Cinzia Ruggeri, Installation view, a cura di Maurizio Cattelan e Marta Papini,

Fondazione ICA Milano, Milano. Ph. Andrea Rossetti

 

Cinzia Ruggeri, Scarpe scale, 1976, Leather shoes, 27x27x8 cm
Courtesy Archivio Cinzia Ruggeri, Milan

 

Lonely Are All Bridges. Birgit Jürgenssen e Cinzia Ruggeri, Installation view, a cura di Maurizio Cattelan e Marta Papini,

Fondazione ICA Milano, Milano. Ph. Andrea Rossetti

 

Cinzia Ruggeri, Colombra, 1990, Velvet chaise longue, 134 x 377 x 67 cm
Courtesy Archivio Cinzia Ruggeri, Milan

 

Lonely Are All Bridges. Birgit Jürgenssen e Cinzia Ruggeri, Installation view, a cura di Maurizio Cattelan e Marta Papini,

Fondazione ICA Milano, Milano. Ph. Andrea Rossetti

 

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Lonely Are All Bridges. Birgit Jürgenssen e Cinzia Ruggeri, Installation view, a cura di Maurizio Cattelan e Marta Papini,

Fondazione ICA Milano, Milano. Ph. Andrea Rossetti

 

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