UN PALAZZO IN ESILIO: DIALOGHI TRA VIRTUALITÀ, ARCHITETTURA E IDENTITÀ NAZIONALE

Pubblicato il 26 giugno 2024 alle ore 11:00

Dal 10 aprile al 7 luglio 2024, la Fondazione Elpis ospiterà la mostra personale di Theodoulos Polyviou intitolata “Un Palazzo in esilio”. Questo evento rappresenta il terzo capitolo del progetto “Transmundane Economies”, iniziato dall’artista nel 2022, che esplora le potenzialità della virtualità e delle tecnologie digitali per studiare, ricostruire e colmare i vuoti del patrimonio culturale cipriota. Attraverso una combinazione di video, sculture, installazioni e disegni, la mostra si concentra sul progetto di un edificio arcivescovile cipriota, radicato in un contesto storico reale, come punto di partenza per un'esplorazione più ampia del patrimonio culturale e dell'identità nazionale.

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Negli anni Cinquanta, in un periodo segnato da tensioni etniche e nazionali, l'arcivescovo Makarios III promosse la costruzione di un nuovo palazzo arcivescovile, inaugurando il primo concorso di architettura dell'isola. Questo evento non solo segnò un importante sviluppo urbanistico, ma mise anche in luce il ruolo cruciale dell'architettura nella formazione dell'identità nazionale durante la dominazione britannica. Il concorso e il dibattito pubblico che ne seguì evidenziarono come l'architettura potesse diventare un veicolo di espressione delle aspirazioni nazionali e culturali, creando un precedente significativo per il futuro architettonico di Cipro.

Un Palazzo in esilio analizza i meccanismi di inclusione ed esclusione insiti nella costruzione e nel simbolismo del palazzo arcivescovile, mostrando come questi abbiano contribuito a creare un senso di comunità e appartenenza, ma al contempo abbiano emarginato i gruppi minoritari ciprioti dalla narrazione dominante. Questo tema viene sviluppato attraverso diverse installazioni esposte nei vari spazi della Fondazione Elpis.

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Al piano terra, una selezione di calchi originali appartenenti all'archivio dell'artista rappresenta il punto di partenza della mostra. Questi calchi, provenienti dalla fabbrica Koromias di Nicosia, erano stati utilizzati per la costruzione del Palazzo Arcivescovile e di altre chiese cipriote. Alcuni di essi, rivestiti con foglia d’oro, emergono come sculture autonome e fungono da negativi dogmatici, secondo le parole dell'artista.

Al primo piano, in collaborazione con l'architetto Loukis Menelaou, Polyviou presenta una propria candidatura virtuale al concorso del 1950 sotto forma di videoinstallazione. Questa proposta si basa sugli insegnamenti di Daskalos, un guaritore cipriota attivo dagli anni Cinquanta agli anni Novanta, creando un dialogo tra la storia reale e quella speculativa del concorso. Il video è accompagnato da un modello architettonico realizzato con legno di recupero proveniente dal soffitto dell’edificio della Fondazione Elpis.

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Infine, al piano inferiore, l’artista espone una serie di collage di annunci pubblicitari tratti da giornali greci, britannici e locali degli anni Cinquanta. Questi collage, creati serigrafando le immagini su materiali da costruzione e stirati su telai di alluminio, illustrano le forze contrastanti che all'epoca agitavano l'identità cipriota e sottolineano le dinamiche tra potere coloniale e comunicazione mediatica. Accanto ai disegni, un candelabro ricavato da un’impalcatura sostiene candele votive ecclesiastiche, prodotte localmente da un laboratorio situato proprio di fronte all'attuale Palazzo Arcivescovile di Nicosia.

Un Palazzo in esilio non è solo una mostra d'arte, ma una riflessione profonda sull'uso della virtualità e delle tecnologie digitali per reinterpretare e preservare il patrimonio culturale. Attraverso il progetto Transmundane Economies, Theodoulos Polyviou mostra come l'arte possa fungere da ponte tra passato e futuro, permettendo una nuova comprensione delle identità culturali e nazionali. La mostra invita i visitatori a riflettere sul significato di appartenenza e comunità, esplorando come la storia e l'architettura possano essere riconsiderate attraverso la lente della tecnologia contemporanea.

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Alla fine del percorso espositivo, Un Palazzo in esilio si rivela agli occhi del pubblico come un'opera che trascende i confini tradizionali dell'arte e dell'architettura, proponendo una narrazione complessa e multistrato del patrimonio culturale di Cipro. Attraverso l'uso innovativo della virtualità e delle tecnologie digitali, Polyviou ci invita a riconsiderare il nostro rapporto con il passato e a immaginare nuovi modi di preservare e valorizzare la nostra eredità culturale.

 

S. F. C.

 

Theodoulos Polyviou

Un palazzo in esilio

Fondazione Elpis

Via Lamarmora, 26, Milano

10 Aprile – 7 Luglio 2024

 

PHOTO GALLERY

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

Installation view, Theodoulos Polyviou, Un Palazzo in esilio, Fondazione Elpis, Ph Fabrizio Vatieri

 

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