LA FRAGILE IMMORTALITÀ DI PETER HUJAR: L’ESSENZA DI UNA GENERAZIONE TRA VITA E MORTE

Pubblicato il 5 giugno 2024 alle ore 11:00

La 60ª Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia, uno degli eventi culturali più attesi del 2024, ospita nel ventaglio degli eventi satellite una retrospettiva dedicata al fotografo statunitense Peter Hujar. Celebrato per il suo sguardo intimo e penetrante sulla scena culturale e artistica di New York degli anni '70 e '80, Hujar è riconosciuto come uno dei maggiori esponenti della fotografia ritrattistica del XX secolo.

 

Installation view, Peter Hujar: Portraits in Life and Death, Santa Maria della Pietà, 2024. Photo: Lorenzo Palmieri © Peter Hujar Archive / Artists Rights Society (ARS)

 

Nel corso della sua vita, Peter Hujar ha catturato con la sua macchina fotografica l'essenza di una generazione, immortalando artisti, musicisti, drag queen, e figure anonime della vita urbana newyorkese. La sua capacità di rivelare l'umanità e la vulnerabilità dei suoi soggetti è ciò che rende il suo lavoro senza tempo e profondamente toccante. Nella mostra Peter Hujar: Portraits in Life and Death, curata da un team di esperti internazionali, si propone una selezione delle sue opere più iconiche, tra cui i ritratti di Candy Darling, David Wojnarowicz, e Susan Sontag. Questi ritratti, noti per la loro intensità e semplicità, sono esposti accanto a fotografie di morti ritratti nelle catacombe cappuccine di Palermo, che offrono uno sguardo più completo sulla produzione artistica di Hujar.

La retrospettiva è allestita presso l’Istituto Santa Maria della Pietà, creando un ambiente immersivo che invita i visitatori a esplorare il mondo attraverso gli occhi di Hujar. Il percorso espositivo è stato pensato per riflettere l'approccio intimo e diretto del fotografo, con sale dedicate a tematiche specifiche come l'identità, la solitudine, il connubio tra la vita e la morte.

 

Peter Hujar (1934-1987), Fran Lebowitz, 1975

All images/works © The Peter Hujar Archive/Artists Rights Society (ARS), NY

 

Curata da Grace Deveney, la mostra celebra l'opera di Hujar, noto per la sua straordinaria capacità di catturare i soggetti con una sensibilità e una profondità psicologica ineguagliabili. Hujar, profondamente radicato negli ambienti artistici, musicali, letterari e dello spettacolo dell'avant-garde newyorkese degli anni '70 e primi '80, è riuscito a immortalare con le sue fotografie un'intimità e una vulnerabilità impressionanti.

Spesso paragonato a colleghi contemporanei come Diane Arbus e Robert Mapplethorpe, l'opera di Hujar si distingue per la sua poetica sensibilità e il profondo sguardo empatico. Durante la sua vita, Hujar fu una figura fondamentalmente underground, ma la sua reputazione e l'apprezzamento per il suo lavoro crebbero notevolmente dopo la sua morte, avvenuta nel 1987 a causa di complicazioni legate all'AIDS.

 

Installation view, Peter Hujar: Portraits in Life and Death, Santa Maria della Pietà, 2024. Photo: Lorenzo Palmieri © Peter Hujar Archive / Artists Rights Society (ARS)

 

A dare un grande aiuto alla comprensione della mostra di Hujar, la riflessione di Susan Sontag sulla fotografia analizza il modo con cui la fotografia sia un mezzo per catturare la bellezza della vita, ma al contempo rende inevitabile il confronto con la morte, dove l’immagine è un vero e proprio memento mori.  Sontag afferma che la fotografia "converte il mondo intero in un cimitero". Questa metafora potente suggerisce che la fotografia, nel catturare momenti specifici, li fissa nel tempo, rendendo ogni immagine un ricordo immutabile di ciò che è stato e non sarà più. La fotografia cristallizza la vita, ma in questo processo, evidenzia anche la sua transitorietà.

I fotografi vengono descritti dalla filosofa americana come "angeli registratori della morte", sia volontariamente che involontariamente. Qui, mette in luce il doppio ruolo dei fotografi: da una parte, essi cercano e catturano la bellezza, dall'altra, documentano inevitabilmente il passare del tempo e la mortalità. Ogni fotografia, sebbene possa sembrare un atto di creazione artistica, è anche un atto di archiviazione della morte, poiché ferma un momento vivo che inevitabilmente sfuggirà.

 

Peter Hujar (1934-1987), Palermo Catacombs #1, 1963

All images/works © The Peter Hujar Archive/Artists Rights Society (ARS), NY

 

Nella descrizione dei soggetti fotografati da Hujar, Sontag osserva che, sebbene siano raffigurati vivi e vegeti, le loro pose li fanno sembrare assorti nella contemplazione della propria mortalità. Questo suggerisce che la fotografia cattura non solo l'aspetto fisico dei soggetti, ma anche un senso più profondo della loro condizione esistenziale. Le pose scomposte e i corpi distesi evocano l'immagine del riposo eterno, un riposo che porta con sé la consapevolezza, conscia o inconscia, della morte.

Sontag dice: "Non studiamo più l'arte del morire, ... ma tutti gli occhi, a riposo, hanno in sé tale conoscenza. Il corpo sa." Qui, Sontag sottolinea che, nonostante la modernità abbia perso il contatto con l'arte del morire, il corpo umano conserva una saggezza intrinseca riguardo alla propria mortalità. Gli occhi a riposo dei soggetti fotografati sembrano portare con sé una comprensione silenziosa del destino umano.

 

Installation view, Peter Hujar: Portraits in Life and Death, Santa Maria della Pietà, 2024. Photo: Lorenzo Palmieri © Peter Hujar Archive / Artists Rights Society (ARS)

 

La mostra dedicata a Peter Hujar alla 60ª Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia rappresenta un tributo significativo a un artista che ha saputo cogliere con la sua macchina fotografica la complessità dell'esperienza umana. La sua eredità, fatta di immagini che parlano di vita, morte, amore e solitudine, continua a risuonare con forza, offrendo al pubblico di oggi una preziosa occasione di riflessione e ispirazione.

 

S. F. C.

 

Peter Hujar: Portraits in Life and Death

A cura di Grace Deveney, in collaborazione con Peter Hujar Foundation

Evento Collaterale della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia

Istituto Santa Maria della Pietà

Calle della Pietà, Castello 3703, Venezia

20 Aprile – 24 Novembre 2024

 

PHOTO GALLERY

Installation view, Peter Hujar: Portraits in Life and Death, Santa Maria della Pietà, 2024. Photo: Lorenzo Palmieri © Peter Hujar Archive / Artists Rights Society (ARS)

 

Peter Hujar (1934-1987), Susan Sontag, 1975

All images/works © The Peter Hujar Archive/Artists Rights Society (ARS), NY

 

Installation view, Peter Hujar: Portraits in Life and Death, Santa Maria della Pietà, 2024. Photo: Lorenzo Palmieri © Peter Hujar Archive / Artists Rights Society (ARS)

 

Peter Hujar (1934-1987), Self-Portrait Lying Down, 1975

All images/works © The Peter Hujar Archive/Artists Rights Society (ARS), NY

 

Installation view, Peter Hujar: Portraits in Life and Death, Santa Maria della Pietà, 2024. Photo: Lorenzo Palmieri © Peter Hujar Archive / Artists Rights Society (ARS)

 

Peter Hujar (1934-1987), Divine , 1975
All images/works © The Peter Hujar Archive/Artists Rights Society (ARS), NY

 

Installation view, Peter Hujar: Portraits in Life and Death, Santa Maria della Pietà, 2024. Photo: Lorenzo Palmieri © Peter Hujar Archive / Artists Rights Society (ARS)

 

Peter Hujar (1934-1987), Palermo Catacombs #2, 1963

All images/works © The Peter Hujar Archive/Artists Rights Society (ARS), NY

 

Installation view, Peter Hujar: Portraits in Life and Death, Santa Maria della Pietà, 2024. Photo: Lorenzo Palmieri © Peter Hujar Archive / Artists Rights Society (ARS)

 

Installation view, Peter Hujar: Portraits in Life and Death, Santa Maria della Pietà, 2024. Photo: Lorenzo Palmieri © Peter Hujar Archive / Artists Rights Society (ARS)

 

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