PRIMO ALFABETO: GIANFRANCO BARUCHELLO E L'ESPLORAZIONE DEL LINGUAGGIO ARTISTICO

Pubblicato il 20 febbraio 2024 alle ore 11:00

Dall’11 Gennaio 2024 è visibile la mostra personale dell’artista Gianfranco Baruchello dal titolo “Primo Alfabeto” presso la sede milanese della galleria MASSIMODECARLO, a cura di Carla Subrizi, Presidente della Fondazione Baruchello e Direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici presso la Sapienza Università di Roma, e Maria Alicata.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

L’11 Gennaio 2024, la galleria MASSIMODECARLO ha aperto le porte ad una mostra straordinaria che immerge gli spettatori nel mondo innovativo e visionario di Gianfranco Baruchello. Intitolata Primo Alfabeto e curata da Carla Subrizi e Maria Alicata, questa esposizione eccezionale riunisce una selezione di opere iconiche e pioneristiche dell'artista, realizzate tra il 1959 e il 1962.

Il fulcro di Primo Alfabeto è l'esplorazione dell'alfabeto personale di Baruchello, un concetto da lui definito come "provvisorio". Questo alfabeto non si limita a una serie di simboli convenzionali, ma rappresenta un insieme di concetti emergenti da una ricerca già peculiare. Attraverso dipinti, oggetti e disegni, Baruchello si impegna a definire un linguaggio visivo che va al di là delle convenzioni e si radica nel corpo e nella sfera affettiva.

Le opere in mostra offrono uno sguardo approfondito sulla genesi e l'evoluzione dell'alfabeto di Baruchello. Le influenze di artisti del calibro di Jasper Johns, Piero Manzoni e Jannis Kounellis si mescolano con le esperienze personali dell'artista, dando vita a un vocabolario visivo unico che esplora le sottili linee di demarcazione tra il fisico e il mentale, il razionale e l'irrazionale.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

È assai interessante vedere come il segno artistico di Baruchello diventi la base per una costruzione sintattica: non si tratta semplicemente di disegni, schizzi, segni, bensì di grafemi con un significato e un significante assai precisi nella filologia d’immagine dell’artista Gianfranco Baruchello. Sin dai tempi più antichi della storia dell’uomo, l’alfabeto che oggi intendiamo come un insieme di lettere è nato come un insieme di immagini.

Lo stesso Ludwig Wittgenstein mette l’accento sulla questione che indaga sull’origine della divisione tra parola, lettera e immagine: il linguaggio, inteso come testimonianza scritta, è un alfabeto di lettere e parole o di immagini? Quello che viene affrontato nella ricerca artistica di Baruchello e messo in mostra presso MASSIMODECARLO è un ritorno alle origini del segno, come se l’artista ci mettesse nella condizione di vestire i panni di archeologi che stanno decifrando segni e simboli all’apparenza inintelligibili come i caratteri cuneiformi delle popolazioni sumeriche e babilonesi, o come i geroglifici dell’Antico Egitto.

Carla Subrizi, Presidente della Fondazione Baruchello e Direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici presso la Sapienza Università di Roma, sottolinea l'approccio di Baruchello alla costruzione del suo alfabeto come un'indagine sull'ambiguità dei significati e un'immersione nell'insolito. Per Baruchello, l'alfabeto rappresenta una ricerca continua basata su ipotesi mai definitive, che sfida le categorie stabilite e mette in discussione il concetto stesso di linguaggio. Anche in questo aspetto risiede l’inintelligibilità dei segni di Gianfranco Baruchello, non c’è una sola chiave di lettura e di interpretazione, bensì è un insieme di lemmi e grafemi che si evolvono e si stravolgono nel corso del tempo. Proprio come le parole che al giorno d’oggi consideriamo come obsolete o i neologismi che entrano nel vostro vocabolario quotidiano, sia scritto che parlato.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

L'evoluzione e la stratificazione di stilemi, segni e simboli si vede nella costruzione del percorso espositivo, a cura di Carla Subrizi e Maria Alicata, che cercano di ricostruire il curriculum artistico di Baruchello, anche tentando di delineare un punto di origine attraverso gli eventi più significativi che ne hanno influenzato la maturazione artistica. Partendo dal 1962, questo si rivela un anno cruciale per Baruchello, caratterizzato da incontri significativi con artisti del calibro di Brancusi e Marcel Duchamp, che influenzano ulteriormente il suo percorso artistico. Utilizzando oggetti da lui stesso creati e immagini inedite, Baruchello traccia stati emotivi e psicologici attraverso una grammatica dinamica di sentimenti provati, percepiti ed emergenti.

Le opere esposte in Primo Alfabeto invitano i visitatori a esplorare le profondità di un linguaggio autonomo e indipendente, sfidando le convenzioni e aprendo nuove prospettive sull'arte e sulla percezione umana. Questa mostra rappresenta una pietra miliare nella carriera di Baruchello e una testimonianza del suo straordinario contributo all'arte contemporanea.

Primo Alfabeto non è solamente un'esposizione di opere d'arte, bensì un viaggio nell'immaginario di un artista visionario che ha sfidato i limiti del linguaggio e della percezione umana. È un'opportunità unica per scoprire e apprezzare l'innovazione e la creatività di Gianfranco Baruchello, un pioniere dell'arte concettuale e un ispiratore per le generazioni future.

 

S. F. C.

 

Gianfranco Baruchello

Primo Alfabeto

A cura di Carla Subrizi e Maria Alicata

Massimo De Carlo, viale Lombardia 17, Milano

11 Gennaio – 9 Marzo 2024

 

PHOTO GALLERY

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

Gianfranco Baruchello, Primo Alfabeto, MASSIMODECARLO. Courtesy MASSIMODECARLO, Photo by: Roberto Marossi.

 

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