LUSVARDI ART: DEMONI TRA LE OPERE

Pubblicato il 7 febbraio 2024 alle ore 11:00

Fino al 14 Febbraio 2024, presso Lusvardi Art Gallery di Milano sarà allestita la mostra collettiva dal titolo “MY little DEMON for 2024”. Il percorso espositivo è un interessante viaggio interculturale sul significato della parola “demone” presentato da un ampio ventaglio di artisti e artiste provenienti da background culturali ed espressivi tutti differenti l’uno dall’altro.

 

Installation view MY little DEMON for 2024, Lusvardi Art Gallery, Milano

 

Per inaugurare l’inizio di un nuovo anno ancora tutto da scoprire, Lusvardi Art inaugura una mostra collettiva che getta nuova luce sull'antico concetto di demone con MY little DEMON for 2024. La mostra, curata con cura e attenzione, offre uno spaccato affascinante delle molteplici interpretazioni di questa figura enigmatica attraverso le opere di dieci artisti contemporanei. In esposizione, le creazioni di Agostino Artese, DOMINIK, Flavio Degen, Elisa Ewert, Jake Kent, Natalia Korotyaeva, David Kroell, Laura Lusvardi, Alessandro Rauschmann e Rebecca Picci invitano il pubblico a immergersi in un viaggio concettuale e visivo attraverso il concetto di demone.

Tale concetto esprime l’essenza di una figura che si situa in una zona grigia tra divino e umano, assume forme e significati diversi a seconda delle culture e dei tempi. Attraverso le opere esposte, gli artisti esplorano questa molteplicità di tratti, sfidando qualsiasi definizione rigida.

 

Installation view MY little DEMON for 2024, Lusvardi Art Gallery, Milano

 

Spesso nella lingua italiana si tende a confondere demone con demonio, pensando che siano termini interscambiabili tra di loro, uno sinonimo dell’altro. Tuttavia, la stratificazione linguistica e semiotica delle lingue indoeuropee nasconde una visione di significati ben diversa e ben più profonda. Partendo da una delle culture più antiche del mondo occidentale, come quella greca antica, la parola demone deriva da dáimōn, la cui trascrizione è δαίμων.

La traduzione letterale può considerarsi essere divino, però è l’analisi della sua etimologia che ci fa comprendere qual è la vera differenza tra il demone e la divinità. A livello etimologico, infatti, la parola δαίμων contiene δαίω, che letteralmente significa dividere. Infatti, il demone divide il mondo delle divinità dal mondo degli umani, è l’anelli di congiunzione tra la dimensione immortale e sacra con quella corruttibile e caduca dell’esistenza terrestre.

Secondo queste definizioni, la filosofia socratica investe il daimon a ruolo di voce interiore per l’umano, con l’aiuto di indicare la via per raggiungere un livello di coscienza del proprio Io. Nella trascrizione di Platone dell’Apologia di Socrate, il maestro dice:

“τούτου δὲ αἴτιόν ἐστιν ὃ ὑμεῖς ἐμοῦ πολλάκις ἀκηκόατε πολλαχοῦ λέγοντος, ὅτι μοι θεῖόν τι καὶ δαιμόνιον γίγνεται[...] ἐμοὶ δὲ τοῦτ' ἔστιν ἐκ παιδὸς ἀρξάμενον, φωνή τις γιγνομένη, ἣ ὅταν γένηται, ἀεὶ ἀποτρέπει με τοῦτο ὃ ἂν μέλλω πράττειν, προτρέπει δὲ οὔποτε”

(Platone, Apologia di Socrate, 31d. TraduzioneE il motivo di questo è ciò che voi molte volte mi avete sentito dire in molti luoghi, che a me accade qualcosa di divino e spirituale. […] E per me questa è una cosa iniziata da bambino, una voce che si presenta, la quale quando si presenta, sempre mi distoglie da quello che sto per fare, ma mai mi esorta.)

 

La coscienza socratica, nelle tesi di Platone, diventa una spinta per elevare se stesso verso la realtà sovrasensibile e lo spirito che viene indicato come il motore principale è Eros, così come viene descritto anche nel corpus del Simposio in cui Platone parla attraverso un ampio coro di pensatori e filosofi, figure di rilievo del pensiero classico. Con la figura di Socrate, Eros viene descritto come il figlio della Povertà, bello ma comunque rozzo e grossolano. Quindi si distacca dalla figura mitologica che vede Eros come dio dell’amore, nato da Afrodite, perché l’Eros nato dalla miseria è un demone e vive nella sua natura di intermediario tra due mondi. Troppo umano per essere un dio, troppo divino per essere un uomo.

La galleria Lusvardi Art, sulla base dell’idea di demone come la si legge nel Simposio, accoglie una varietà di opere eterogenee, ciascuna interpretando il concetto di daimon come personificazione della coscienza individuale. Ogni artista, con il proprio stile distintivo e medium preferito, trasmette un'interpretazione unica e personale di questa entità misteriosa. MY little DEMON for 2024 non è solo una mostra d'arte, ma un'esperienza immersiva che invita il pubblico a riflettere sulle molteplici sfaccettature dell'umano e del divino, dell'oscurità e della luce, attraverso il filtro delle opere d'arte contemporanea.

 

S. F. C

 

Agostino Artese, DOMINIK, Flavio Degen, Elisa Ewert, Jake Kent, Natalia Korotyaeva, David Kroell, Laura Lusvardi, Alessandro Rauschmann and Rebecca Picci

MY little DEMON for 2024

Lusvardi Art Gallery, Corso Buenos Aires 45, Milano

27 Gennaio – 14 Febbraio 2024

 

PHOTO GALLERY

 

Elisa Ewert, Deformed 16 Türkishell, Ceramic relief, 58 x 30 x 4 cm, 2015

 

Punks is Hippies (Everyone is Welcome), Glazed ceramic, candle, 14 x 5 x 7 cm, 2022

 

Installation view MY little DEMON for 2024, Lusvardi Art Gallery, Milano

 

Agostino M. Artese, A.R., InkJet print on cotton paper, 70 x 50 cm, 2023

 

David Kroell, Raumriss, mirror, plaster, paint, 40x1, 2011

 

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