LE SETTE STELE DI JANNIS KOUNELLIS

Pubblicato il 12 ottobre 2023 alle ore 11:00

Il 19 Settembre ha inaugurato la mostra retrospettiva dedicata a Jannis Kounellis, nome di spicco dell'arte povera italiana, che per la prima volta ha l'onore di entrare nello spazio espositivo di un'istituzione dell'arte contemporanea come la Cardi Gallery di Milano. In questo percorso espositivo si vuole incentrare il focus su un ciclo di sette opere dell'artista prodotte nel 1991.

 

Exhibition view Jannis KounellisCardi Gallery, Corso di Porta Nuova 38, Milano. 19 Settembre - 22 Dicembre 2023

Foto © Gianluca Di Ioia

 

Nel Novembre del 1967, sulle pagine di Flash Art, Germano Celant pubblica quello che poi sarebbe diventato il manifesto di un movimento, l’Arte Povera. Nell’articolo, intitolato Appunti per una guerriglia, Celant apre il discorso con un inciso assai lapidario: Prima viene l’uomo, poi il sistema, anticamente era così. Oggi è la società a produrre e l’uomo a consumare. Con poche parole, ma aspre e dirette, il critico scandisce una descrizione severa del sistema e del panorama artistico di quel tempo.

Nelle parole di Celant si percepisce tutta la critica nei confronti di un panorama che impedisce e annichilisce la verve creativa e ricercatrice dello spirito artistico, ingabbiando l’artista in un sistema in cui è difficile trovare l’uscita. Tuttavia, nella frase conclusiva, Celant precisa che una rivoluzione è già in atto, la guerriglia a cui fa riferimento il titolo dell’articolo: ci sono già artisti e artiste che stanno smantellando le fondamenta di quel sistema, come si vede nella mostra organizzata ad Amalfi l’anno successivo, nel 1968.

 

Jannis Kounellis, Untitled, 1991, Iron panels, coal, panels. 200 x 180 cm. 78 3/4 x 70 7/8 in each

Foto © Gianluca Di Ioia

 

Questo testo nel suo farsi è già lacunoso. Siamo infatti già alla guerriglia.

(Germano Celant, Appunti per una guerriglia, Flash Art, no. V, 1967)

 

Tra il 4 e il 6 Ottobre 1968, quasi un anno dopo la pubblicazione dell’articolo di Celant, viene organizzata una mostra ad Amalfi negli spazi degli Arsenali, dal titolo arte povera più azioni povere, organizzata dal Centro Studi Colautti di Salerno grazie alla promozione del collezionista Marcello Rumma e la curatela di Germano Celant.

Nel corpus espositivo della mostra, oltre a opere dall’assetto statico, prendono piede esperienze della dimensione performativa e laboratoriale che al giorno d’oggi definiremmo workshop. È un fervore che travolge il dibattito critico del panorama contemporaneo e nella rosa dei nomi di artisti esposti è compreso quello di Jannis Kounellis, all’epoca poco più che trentenne.

Jannis Kounellis, greco di nascita e italiano di adozione, inizia la sua formazione artistica nel 1956 presso l’Accademia di Belle Arti di Roma; qui, nella città capitolina, avviene l’incontro che segna l’inizio della maturazione artistica del giovane Kounellis, con il maestro Totj Scialoja che lo introduce nella poetica dell’espressionismo astratto. Nel decennio degli anni Sessanta, la crescita creativa di Kounellis comincia a spostarsi verso una poetica che esca dalla sfera della rappresentazione passiva, ricorrendo all’uso di materiali non canonici per il sistema tradizionale dell’arte contemporanea.

 

Exhibition view Jannis KounellisCardi Gallery, Corso di Porta Nuova 38, Milano. 19 Settembre - 22 Dicembre 2023

Foto © Gianluca Di Ioia

 

Nella nuova concezione di Kounellis, lo spettatore diventa un attore disorientato nelle ambientazioni scenografiche che l’artista allestisce, mettendo in dialogo dei format linguistici agli antipodi come si vede nell’esposizione performativa Untitled (12 Horses) alla Galleria Attico di Roma nel 1969. Dodici cavalli vivi e in carne e ossa vengono traslati dal loro essere animali al diventare opera d’arte davanti agli occhi del pubblico, in una sorta di citazione dal sapore duchampiano.

A questo periodo corrisponde l’incontro con Germano Celant e con la scena dell’arte povera; tuttavia, nel linguaggio creativo di Kounellis tra gli anni Settanta e Ottanta si percepisce il retrogusto amaro dato dall’insoddisfazione di aver visto spegnersi la flemma innovatrice di un movimento del calibro dell’arte povera. L’introduzione di materiali semplici e di uso quotidiano come caffè, carbone, scaffali, animali e carrelli, alle volte oggetti come animali imbalsamati, diventa un viaggio di riscoperta linguistica e artistica individuale e introspettiva, mettendo in scena la frammentazione della società moderna che va via via disgregandosi.

 

Jannis Kounellis, Untitled, 1991, Iron panels, coal, panels. 200 x 180 cm. 78 3/4 x 70 7/8 in each

Foto © Gianluca Di Ioia

 

Tuttavia, da come si vede nella continua ricerca di Kounellis, c’è un sempre più vivo ritorno a una frugalità poetica essenziale e arcaica. Questo spirito più meditativo viene riflesso anche nelle opere in mostra presso la Galleria Cardi di Milano, dove il percorso espositivo conta sette opere dell’artista Jannis Kounellis risalenti al 1991.

Come si legge nella descrizione del comunicato stampa, la natura delle opere costituisce alfabeto visivo primitivo, come se fossero delle specie di Stele di Rosetta su cui sono scritti dei segreti o enigmi senza soluzione. I labirinti scenografici e gli spazi disorientanti di Kounellis, in questo caso, diventano opere bidimensionali ma dove si mantiene comunque viva la vibrazione di confondere la mente e gli occhi dello spettatore, davanti a una rappresentazione/non-rappresentazione così criptica.

A proposito di arcaismi, il rapporto con il passato in Kounellis è una chiave di lettura fondamentale per cercare di decifrare il suo testamento visuale sfingeo. Ciò che è stato non deve essere un rifugio in cui cristallizzarsi e con cui ossessionarsi, ma come si vede anche nei suoi lavori è importante prendere le distanze. Il senso di novità che Kounellis cerca di infondere nelle sue opere riguarda il fatto di poter assimilare e reinterpretare il passato delle arti visive, soprattutto il proprio passato di artista aggiungendo sempre un nuovo tassello al mosaico della propria vita creativa.

 

S. F. C.

 

Jannis Kounellis

Cardi Gallery, Corso di Porta Nuova 38, Milano

19 Settembre - 22 Dicembre 2023

 

PHOTO GALLERY

 

Jannis Kounellis, Untitled, 1991, Iron panels, coal, panels. 200 x 180 cm. 78 3/4 x 70 7/8 in each

Foto © Gianluca Di Ioia

 

Jannis Kounellis, Untitled, 1991, Iron panels, coal, panels. 200 x 180 cm. 78 3/4 x 70 7/8 in each

Foto © Gianluca Di Ioia

 

Jannis Kounellis, Untitled, 1991, Iron panels, coal, panels. 200 x 180 cm. 78 3/4 x 70 7/8 in each

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Jannis Kounellis, Untitled, 1991, Iron panels, coal, panels. 200 x 180 cm. 78 3/4 x 70 7/8 in each

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Jannis Kounellis, Untitled, 1991, Iron panels, coal, panels. 200 x 180 cm. 78 3/4 x 70 7/8 in each

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