Il 17 Maggio 2023, presso la Galleria Fumagalli di Milano, ha inaugurato la mostra “Allargamento delle referenzialità” a cura di Lóránd Hegyi. L’esposizione collettiva mette in dialogo tre artisti appartenenti a generazioni e linguaggi espressivi differenti in un canto corale che riflette sulle sfumature della creazione artistica.
Sin dalla sua fondazione a Bergamo nel 1971, la Galleria Fumagalli è diventata una delle più importanti istituzioni nel panorama dell'arte contemporanea, esponendo artisti storicizzati accanto a linguaggi espressivi più giovani. Annamaria Maggi è la mente che dal 1991 ha reso lo spazio espositivo il centro nevralgico del dialogo tra generazioni e in occasione del trentennale della direzione di Maggi, il curatore Lóránd Hegyi ha curato un ciclo di otto esposizioni collettive nella sede di Milano della Galleria Fumagalli, per ripassare insieme al pubblico lo storico curatoriale di Maggi e della galleria stessa. Nei cicli espositivi, proposti dall'istituzione, vengono riallestiti artisti che fanno parte del corredo artistico della galleria, ma l'obiettivo della curatela di Lóránd Hegyi è la riproposta di nuove letture e interpretazioni, fuori dallo schema delle categorizzazioni del sistema artistico.
Allargamento della referenzialità, Galleria Fumagalli, Milano, 2023. ©LucreziaRoda. Courtesy Galleria Fumagalli
La mostra in corso, Allargamento della referenzialità, è il penultimo capitolo che va a definire il ciclo della storia della Galleria, mettendo in dialogo tre artisti, ognuno con le proprie modalità d'espressioni e un personale vocabolario di linguaggio visivo: Maurizio Nannucci, Maria Elisabetta Novello e Marco Tirelli.
All'apparenza, le poetiche di questi artisti sono distanti tra di loro per varie ragioni, dai media al linguaggio espressivo in sé e Hegyi porta avanti una ricerca curatoriale incentrata sulle molteplici sfaccettature del pensiero artistico-creativo.
Marco Tirelli, classe 1956, viene presentato nel contesto di Allargamento della referenzialità con una serie di lavori dove l'elemento dominante è l'intensità del colore nero. In relazione allo spazio concettuale e all'ambiente arioso della galleria, il pigmento usato da Tirelli è sinonimo dell'introspezione, dell'indagine nell'intimità più profonda dell'Ego. Come denunciano le basi delle teorie della cromatologia, il nero è il colore dalla luminosità nulla, nato dalla miscela di tutta la gamma di colori nello spettro visibile. Un'altra delle sue caratteristiche riguarda l'assorbimento della luce e nel lavoro di Tirelli, l'idea di assorbire riguarda quanto l'occhio dell'osservatore venga inglobato dalle campiture pigmentate e omogenee. Tirelli rappresenta forme, senza uno scopo direttamente legato alla mimesis dell'arte, ma la geometria delineata dall'artista è un rimando alla semplicità del ricordo che ci riassorbe.
Maria Elisabetta Novello è l'artista di generazione più giovane tra i tre, classe 1974, e la sua indagine creativa si concentra sulla creazione di un immaginario sospeso tra il reale e la metafisica, tra fenomeno e noumeno. Novello prende spunto dal mondo circostante, dagli elementi naturali per riscriverlo in un contesto permeato di novità e senso di sublime meraviglia. Quello che traspare dalle opere di Novello è un racconto metafisico dell'apparenza della verità fenomenica, dove è lo spettro emozionale a suggestionare e non la freddezza scientifica. La stratificazione del sentimento viene rappresentata dall'artista con diversi media che spaziano dalla fisiotipia alle stampe grafiche, ma le opere esposte sono caratterizzate da un'ampia scala di grigi. Dal più tenue al più corposo e scuro, il grigiore in Novello è la twilight zone che segna la sospensione tra il Qui e l'Altrove.
Se Tirelli predilige il nero, il colore che assorbe la luce, le installazioni illuminotecniche di Maurizio Nannucci, classe 1939, irradiano nello spazio una luce fredda al neon scrivendo dei messaggi su cui far riflettere il pubblico. La parola, nell'opera di Nannucci, non è un elemento che va letto, ma sentito: le frasi composte con il neon sono dei veri e propri mantra che, con la ripetizione continua, perdono il loro valore semiotico di significato e significante fino a diventare solo puro suono, un rumore bianco che accompagna la visione del pubblico.
S. F. C.
Maurizio Nannucci, Maria Elisabetta Novello, Marco Tirelli
Allargamento della referenzialità
A cura di Lóránd Hegyi
Galleria Fumagalli, via Bonaventura Cavalieri 6, Milano
17 Maggio 2023-28 Luglio 2023
Allargamento della referenzialità, Galleria Fumagalli, Milano, 2023. ©LucreziaRoda. Courtesy Galleria Fumagalli
Allargamento della referenzialità, Galleria Fumagalli, Milano, 2023. ©LucreziaRoda. Courtesy Galleria Fumagalli
Allargamento della referenzialità, Galleria Fumagalli, Milano, 2023. ©LucreziaRoda. Courtesy Galleria Fumagalli
Allargamento della referenzialità, Galleria Fumagalli, Milano, 2023. ©LucreziaRoda. Courtesy Galleria Fumagalli
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