MAHNAZ EKHTIARY: LA PELLE DELLA STORIA

Pubblicato il 8 luglio 2023 alle ore 11:00

Il giorno 1 Luglio 2023 abbiamo assistito alla performance di Chiara Serafini nel contesto della mostra "I am the change-Io sono il cambiamento" di Mahnaz Ekhtiary, presso la galleria Villa Contemporanea a Monza. Abbiamo avuto modo di osservare come linguaggi diversi e distanti tra loro si avvicinino nella coscienza del corpo e dell'essere.

 

L'uomo è una creatura che s'adatta a tutto, e ritengo che questa sia la sua definizione migliore.

(Fëdor Dostoevskij, Memorie da una casa di morti)

 

Casa è sinonimo di rifugio, di protezione. Una casa è un nascondiglio prezioso per la propria intimità, ma a volte la casa viene violata e diventiamo figli di nessuno, dispersi in un mondo troppo grande.

L'artista iraniana Mahnaz Ekhtiary, in occasione della sua personale a Villa Contemporanea, espone al pubblico delle opere d'arte che si possono leggere come pezzi dell'artista stessa, creando un flusso di coinvolgimento raccoglimento con gli occhi dei visitatori e la storia personale di Ekhtiary, sia come artista che come donna iraniana.

 

Performance di Chiara Serafini

Courtesy Sara Meliti

 

La formazione artistica di Ekhtiary inizia a Teheran, studiando fashion design presso l'Università d'Arte di Al-Zahra, per poi trasferirsi in Italia dove si laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano nel 2017. L'aspetto della vestibilità è un dettaglio rilevante per capire la poetica dell'artista, come si vede nel ciclo di opere nella sala principale di Villa Contemporanea. La serie dal titolo 7 macchie comprende sette pezzi di tela, tessuti grezzi, juta e altri materiali poveri, riconducibili al settore tessile e ogni pezzo esposto è caratterizzato da un gradiente della scala cromatica che va dal nero al bianco

L'evoluzione cromatica scorre in parallelo al cambiamento delle forme: se le prime opere all'apparenza sembrano degli arazzi senza corpo, ecco che quest'ultimo comincia a prendere tridimensionalità e abitabilità, via via che si va verso il bianco. La performance messa in scena da Chiara Serafini mette in risalto il carattere di coscienza corporea che connota 7 macchie, andando a dare anima all'oggetto artistico.

Tuttavia, 7 macchie è un ciclo di opere che nascondo una stratificazione ben più profonda, per arrivare a un nucleo di identità, storia, disagio personale, riconquista della liberta di essere. La ruvidità e le spaccature che si vedono nei singoli pezzi sono state ispirate all'artista dalle crepe nell'asfalto delle strada: Ekhtiary racconta che per i primi tempi in cui era in Italia, non conoscendo la lingua e nessuno, teneva lo sguardo fisso a terra e ha imparato a conoscere quelle ferite sul suolo.  

Il viaggio di una figlia del mondo in una terra straniera si è concretizzato in una ripresa di libertà, dove la timidezza e il disagio iniziali sono stati soppiantati dalla confidenza con lo spazio di un paese nuovo. Dallo sguardo basso, intimorito, Ekhtiary ha rialzato gli occhi.

Quelle ferite in riferimento a 7 macchie, sono le stesse ferite di un popolo costretto a tenere gli occhi bassi dal regine teocratico che tiene il potere in Iran, la terra natia dell'artista.  Come si vede nella seconda sala della galleria, la poetica delicata di Ekhtiary si trasforma in un'aspra e sofferta critica alla situazione politica iraniana, tornata alla ribalta negli ultimi due anni a causa delle soppressioni violente da parte del Governo sui cittadini in rivolta.

Il popolo, soprattutto i giovani, si ribella all'abuso di potere, cercando di spogliarsi del peso del giogo ideologico. Tuttavia, la repressione attuata dall'Ayatollah Ali Khamenei sui cittadini ha reso quest'ultimi  degli stranieri nella propria terra, dei figli nomadi disconosciuti dalla propria Madre Patria.

 

Saluterò di nuovo il sole,
e il torrente che mi scorreva in petto,
e saluterò le nuvole dei miei lunghi pensieri
e la crescita dolorosa dei pioppi in giardino
che con me hanno percorso le secche stagioni.

(Forough Farrokhzad, Saluterò di nuovo il sole)

 

S. F. C.

 

Mahnaz Ekhtiary

I am the change-Io sono il cambiamento

Villa Contemporanea, via Bergamo 20, Monza

17 Giugno 2023-15 Luglio 2023

 

Installation view  con Mahnaz Ekhtiary, 7 macchie, 2023, mixed media, 7 pezzi dimensioni diverse, performance di Chiara Serafini

Courtesy Sara Meliti

Mahnaz Ektiary, I venti dell’Iran, 2022, matita e china su carta

Courtesy Mahnaz Ektiary e Villa Contemporanea

 

Performance di Chiara Serafini

Courtesy Sara Meliti

 

Performance di Chiara Serafini

Courtesy Sara Meliti

 

Mahnaz Ekhtiary, Università di Alzahra aprile 2023, 2023, matita e china su stampa di giornale

Courtesy Mahnaz Ekhtiary e Villa Contemporanea

 

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