CORNICI DI SENSO: IMMAGINI, SPAZI E PROSPETTIVE

Pubblicato il 28 novembre 2024 alle ore 11:00

La mostra "Picture Window Frame", ospitata dalla Fondazione ICA Milano e curata da Cloe Piccoli, esplora la relazione tra osservare, documentare ed esporre attraverso il lavoro di Stefano Graziani e OFFICE Kersten Geers David Van Severen. Partendo da una commissione di Finstral, azienda leader nel settore dei serramenti, il progetto riflette sul ruolo della fotografia e del display come strumenti critici. Graziani sfida i cliché della fotografia industriale, realizzando immagini che intrecciano l’estetica documentaria a un’indagine sul reale, in dialogo con archivi, accademie e istituzioni culturali milanesi. Il display architettonico, concepito da OFFICE Kersten Geers David Van Severen, diventa un elemento attivo, configurando percorsi e prospettive che mettono in discussione il confine tra opera e contesto. L’allestimento, composto da frames e profili industriali, non solo inquadra le fotografie, ma coinvolge lo spazio e i visitatori in un gioco di visioni e ambiguità.

 

Stefano Graziani e OFFICE Kersten Geers David Van Severen, Picture Window Frame. A cura di Cloe Piccoli
Ph. Andrea Rossetti. Courtesy Fondazione ICA Milano

 

La mostra Picture Window Frame, ospitata dalla Fondazione ICA Milano e curata da Cloe Piccoli, è un dialogo sofisticato tra fotografia, architettura e critica istituzionale. Il progetto, frutto della collaborazione tra Stefano Graziani e lo studio OFFICE Kersten Geers David Van Severen, ridefinisce il concetto di esposizione e osservazione attraverso un intreccio di linguaggi e contesti.

Al centro dell’approccio di Graziani vi è la riflessione sulla fotografia non solo come mezzo documentativo, ma come dispositivo critico. La mostra sfida i cliché della fotografia industriale, tipica delle documentazioni aziendali, utilizzando l’archivio di Finstral come punto di partenza per indagare il rapporto tra immagini, luoghi e storie. Graziani amplia questa ricerca con nuove fotografie realizzate in istituzioni culturali milanesi, come l'Archivio Vincenzo Agnetti e la Fondazione Piero Manzoni, tracciando un percorso frammentario e analitico che mette in discussione la percezione del reale.

 

Stefano Graziani, Natura morta, Trieste, 2024

 

Il dialogo con OFFICE Kersten Geers David Van Severen si traduce in un sistema di display che diventa parte integrante della narrazione. Qui, il concetto di esposizione è radicalmente messo in discussione, seguendo le orme di Michael Asher e della critica istituzionale. Gli architetti e Graziani utilizzano materiali industriali – profili di finestre – per creare cornici che inquadrano non solo le fotografie, ma anche lo spazio espositivo, i suoi vuoti e i visitatori stessi. Questo gioco di scorci e prospettive obbliga lo spettatore a confrontarsi con la natura del guardare, mettendo in crisi il confine tra opera e contesto.

La scelta della Fondazione ICA Milano, un’ex area industriale, non è casuale. L’ambiguità tra spazio culturale e memoria industriale rispecchia l’intenzione di mettere in crisi i sistemi tradizionali di rappresentazione e fruizione. Le modalità installative, caratterizzate da densità e tensione tra gli elementi autoportanti, forzano i movimenti e orientano lo sguardo, in una sorta di coreografia spaziale che invita alla partecipazione.

 

Stefano Graziani, Glass production line, spacer bracket, special forms, Scurelle, Italy (2021)

 

Un tema ricorrente è l’ambiguità. Il display è opera o strumento espositivo? Chi osserva chi: quis custodiet ipsos custodes? Graziani e gli architetti spingono lo spettatore a interrogarsi sulle dinamiche di visione e sulle modalità di presentazione dell’opera. Come sostiene Brian O’Doherty, il display non è mai neutro: qui diventa un meccanismo che espande e restringe spazi, definendo nuovi percorsi di fruizione.

Picture Window Frame si configura come un’operazione complessa e intellettualmente stimolante che intreccia fotografia, architettura e critica istituzionale. La mostra non offre risposte, ma solleva domande fondamentali sulla relazione tra opera, spazio e spettatore, proponendo una visione innovativa dell’atto di guardare e documentare. Questo progetto, al contempo analitico ed esperienziale, testimonia l’importanza di riconsiderare il display come elemento attivo nella produzione di senso e nella costruzione di relazioni tra pubblico e arte.

 

S. F. C.

 

Stefano Graziani e OFFICE Kersten Geers David Van Severen

Picture Window Frame

A cura di Cloe Piccoli

Fondazione ICA, Via Orobia, 26, Milano

2 Ottobre - 30 Novembre 2024

 

PHOTO GALLERY

 

Stefano Graziani e OFFICE Kersten Geers David Van Severen, Picture Window Frame. A cura di Cloe Piccoli
Ph. Andrea Rossetti. Courtesy Fondazione ICA Milano

 

Stefano Graziani, Glass production line, spacer bracket, Scurelle, Italy (2021)

 

Stefano Graziani, Cini Boeri, documentazione relativa al progetto di allestimento “Le dimensioni del domestico” (pianta dell'appartamento per coppie, testo di presentazione del progetto su carta intestata), presentato alla XVII Triennale di Milano del 1986 e conservato nel suo archivio,
Archivio Cini Boeri, Milano, 2024

 

Stefano Graziani, Björn Kämmerer, Untitled, 2016, photo print, Kunstdepot, Unterinn am Ritten, Italy (2021)

 

Stefano Graziani, John Baldessari, Throwing three balls in the air to get a straight line, 1973, 12 photographic plates, 2021

 

Stefano Graziani e OFFICE Kersten Geers David Van Severen, Picture Window Frame. A cura di Cloe Piccoli
Ph. Andrea Rossetti. Courtesy Fondazione ICA Milano

 

Stefano Graziani, Valie Export, Tapp und Tastkino, 1968, performance Karlsplatz, München (2021)

 

Stefano Graziani, Natura morta, Trieste, 2024

 

Stefano Graziani, John Baldessari, Throwing three balls in the air to get a straight line, 1973, 12 photographic plates, (2021)

 

Stefano Graziani, 21 giugno 2024, Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, Milano, 2024

 

Stefano Graziani, International Center of Art and Landscape île de Vassivière France. 1988, architects Aldo Rossi, Xavier Fabre (2021)

 

Stefano Graziani, Gabriele Devecchi, lampada Honia, argento 925°°°, design Gabriele Devecchi e Corinna Morandi, 1970, fotografo sconosciuto.
Archivio Gabriele Devecchi, Milano, 2024

 

Stefano Graziani, Museo Civico di Storia Naturale
di Milano, Milano, 2024

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